Il Natale è una delle festività più importanti dell’anno in Perù. Una festa che celebra l’unione familiare ma non solo: si festeggia anche il rapporto con la propria cultura e con il proprio territorio. Durante le festività, il Perù offre un itinerario attraverso affascinanti tradizioni da non perdere, in cui ogni regione dà prova del proprio stile, alcune distinguendosi per il proprio artigianato, altre per la gastronomia, altre ancora per il folklore e molto altro.

Nella Regione di Lambayeque, a Chiclayo, una vivace metropoli affacciata sulla costa nord del Paese, i protagonisti delle celebrazioni natalizie sono i più piccini. I bambini, infatti, si riversano tra le strade della Ciudad de la Amistad, vestiti da angeli e intonando canti di Natale. Le panette-rie sfornano irresistibili “empanadas de viento”, empanadas rotonde che non possono assoluta-mente mancare sulle tavole natalizie di questa città.
A Chachapoyas e in altri Paesi della Regione di Amazonas, nei weekend antecedenti il Natale si possono ammirare Las Pastoras, gruppi di giovani ragazze in abiti tipici, con gonne impreziosite da nastri colorati e cappe ricamate. Le Pastorelle portano un Gesù bambino riccamente adornato, suonando, cantando e ballando motivi natalizi. La sfilata procede di chiesa in chiesa durante i fine settimana e gli abitanti ogni volta si riuniscono per cantare e accompagnare la processione lungo il percorso. Terminata la sfilata, la statua del bambino Gesù viene riposta nel Presepe della chiesa, in un rito accompagnato dalle preghiere del parroco. Un evento particolarmente coinvolgente, durante il quale ogni chiesa mostra il meglio di sé per allestire il corteo più spettacolare.
La capitale Lima, nei giorni che precedono il Natale, si veste di luci, alberi e decorazioni natalizie. Molte celebrazioni si svolgono nei parchi della città, dove le voci di cori giovanili o di adulti intonano canti a tema. La frenesia delle compere si svolge tra Jirón de la Unión, le vie di Larco e altri centri commerciali addobbati per l’occasione. Il 24 dicembre a Lima così come in molte altre regioni, le famiglie, prima della cena di Natale, si recano in chiesa per celebrare la Misa de Gallo. Per la funzione i partecipanti portano con sé immagini di Gesù bambino da lasciare nel presepe della chiesa. Per godersi appieno lo spirito natalizio della capitale, gli abitanti si ritrovano poi per assistere allo spettacolo pirotecnico ospitato in Plaza de Armas.
Nel dipartimento di Ica, a sud della capitale, viene celebrato il cosiddetto “Natale Nero”, una tradizione risalente alle celebrazioni di queste liturgie da parte degli schiavi neri all’epoca della colonizzazione spagnola. La popolazione si unisce per dare il benvenuto al bambino Gesù tra danze e canti. Gruppi di ballerini rendono omaggio con danze di origine africana e celebrano anche la Vir-gen del Carmen, portandola in processione. La vivacità dei bambini, il coinvolgimento degli adulti e gli strumenti musicali tradizionali rendono speciale questa festività creolo-afroperuviana.
Sulle Ande, generalmente, le festività natalizie si caratterizzano per la dualità delle celebrazioni, che mescolano caratteri della tradizione cattolica con tradizioni di origine preispanica. A Cusco, la Vigilia di Natale, artigiani provenienti da tutta la regione si riuniscono in Plaza de Armas per esporre le proprie creazioni durante il mercato artigianale del Santurantikuy, “vendita dei santi”. Il “niño Manuelito”, una rappresentazione del bambino Gesù, è una delle creazioni più rappresentative che si possano trovare in questa occasione. La tradizione vuole che alla mezzanotte della Vigilia il niño Manuelito venga posto nel presepe, momento attesissimo da tutti i bambini del posto.
La “Feria de Niños”, a Puno, offre un’inimmaginabile quantità di presepi decorati con le più dispa-rate tecniche dagli artigiani provenienti da tutta la Regione. A Puno, inoltre, i canti natalizi sono una delle dimostrazioni della fusione culturale presente in Perù: le tradizioni spagnole e inca si fondono in questa celebrazione dicembrina che ogni anno evoca il meglio della cultura andina. Infine, passata la mezzanotte del 24 dicembre, alcune famiglie si dedicano alla lettura delle foglie di coca per prevedere ciò che avverrà nell’anno nuovo.

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