Rimangono sostanzialmente invariati i valori complessivi del flusso turistico in Liguria, nonostante una primavera caratterizzata dal maltempo e il crollo del ponte Morandi. I dati fino alla fine di settembre dicono che gli arrivi sono stati 4.120.125, solo lo 0,11% in meno rispetto al 2017 che fu un anno record. Calano un po’ di più le presenze 13,525.256 in seguito all’accorciarsi delle vacanze e al calo degli arrivi dal mercato interno, compensato pienamente dall’incremento degli stranieri che storicamente fanno vacanze più brevi.
La Regione scende subito in campo per contrastare l’effetto negativo che ha caratterizzato gli ultimi mesi in termini di immagine, soprattutto sui mercati esteri, raddoppiando gli stanziamenti destinati all’Agenzia In Liguria per la promozione turistica. Sono le principali novità emerse dal tavolo istituzionale di confronto con gli operatori turistici per fare il punto sulla situazione del settore e sulle sue necessità.
La Liguria ha sostanzialmente tenuto come flussi turistici in un’annata in cui in tutta Italia c’è stata una flessione e nonostante i problemi straordinari che ha dovuto affrontare.
Il calo degli arrivi dal 2017 al 2018 nel periodo dal 1 gennaio al 14 agosto si è registrato solo per gli italiani: 40.931 in meno. Gli arrivi di stranieri nello stesso periodo hanno continuato a crescere: 60.031 in più. Più consistente la perdita nelle presenze: italiani 250.469 in meno, non compensate in questo caso dall’aumento, pur consistente, delle presenze degli stranieri.
Il calo degli italiani si spiega prevalentemente con un giugno meteorologicamente sfavorevole e l’alto numero di allerte meteo nei fine settimana per tutto il periodo. Inoltre si sono riaperte mete estere che erano chiuse per motivi geopolitici da tempo.
Il trend turistico negli ultimi anni, in tutto il mondo, mostra che le vacanze sono sempre più brevi, è una tendenza difficile da invertire, è più utile “scommettere” su un prolungamento della stagione, come è stato fatto con il “patto del lavoro nel turismo”. Ovviamente vacanze più brevi si riflettono sul numero delle presenze totali, e non sugli arrivi, che appunto erano, fino al 14 agosto in crescita anche rispetto al 2017 record. Questo sta a significare che la Liguria resta, anzi è sempre più, una destinazione richiesta, come è evidente dai dati, nonostante il calo registrato dopo il 15 agosto, siamo infatti ancora in linea.
Altro dato molto positivo è l’aumento registrato negli arrivi all’aeroporto di Genova, in forte crescita dopo anni di difficoltà: il 2018 ha registrato un nuovo record, trainato dalle molte nuove rotte.
Gli arrivi di italiani a settembre, mese che ha avuto tempo molto bello, sono addirittura cresciuti rispetto al 2017:17.754, 7,49% in più. Le presenze di italiani sono calate, ma non di molto: -4.470, 0,50% in meno.
Il dato più negativo si è registrato sugli stranieri, evidentemente più influenzati dal crollo del ponte: Arrivi :16.654, il 5,53% in meno rispetto al 2017; Presenze: -71.124, -7,78% in meno rispetto al 2017. Il totale, tra italiani e stranieri, è di 1.100 arrivi in più e di 75.594 presenze in meno.
Il calo del 4,17% complessivo delle presenze per settembre rispetto al calo complessivo del 2,21% per tutto l’anno non è grave, considerata l’emergenza eccezionale. Però ha inciso proprio sugli stranieri, che erano in crescita. Il calo più consistente si è avuto da Germania, Paesi Bassi, Scandinavia, Svizzera. Anche dalla Francia, ma meno di quanto si potesse prevedere. I tedeschi a settembre sono calati del 15%. Saranno necessarie nel 2019 azioni specifiche di promozione su questi mercati.
L’incremento di posti letto da fine ottobre 2017 a fine ottobre 2018 è stato complessivamente di 1574, 103 da alberghiero e 1471 da extralberghiero.
Aumentati soprattutto affittacamere e case per vacanze: persone che hanno scommesso sul turismo ed hanno o ampliato una struttura già esistente, o deciso di aprire una nuova attività, altro forte segnale che il turismo in Liguria goda di buona salute.
Diversa è la questione degli appartamenti in affitto ad uso turistico oggi ne abbiamo registrati 18.000, con una forte crescita negli ultimi anni, questo dato significa che il contrasto all’abusivismo sta avendo importanti frutti, la strada è giusta, e ci si impegna a far ancora di più. Questi nuovi posti letto non sono però inseriti nel sistema, non vengono quindi rilevati dall’istat, non influiscono sul dato degli arrivi e delle presenze: non è dunque un fattore che ha “drogato” i dati, come è stato detto.
Solo un fatto positivo che siamo riusciti a farli emergere dal nero grazie soprattutto al patto per il turismo. Il contrasto all’abusivismo sta avendo successo e con azioni decise in accordo con gli operatori.
Con fondo strategico regionale sono stati banditi 3 azioni per le imprese turistiche l’assegnazione di risorse specifiche attraverso fondi di rotazione, per un plafond totale di 7,5 milioni.
6 milioni, con raddoppio bancario salgono a 12 per la riqualificazione delle strutture ricettive alberghiere.
1 milione per l’aria aperta, anche per nuove aperture
500.000 per un bando innovativo, che favorisca aggregazioni tese a creare e valorizzare sul territorio prodotti turistici.
Quanto stanziato non è stato interamente richiesto: verranno pertanto riproposti nuovi bandi nel 2019.
A questo si aggiungono 1.500.000 euro destinati ai comuni per progetti infrastrutturali che abbiano interesse turistico.

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