Turismo Diffuso: progetto da 4 milioni in 5 anni, si parte da Udine
Italianway parte da Udine e scommette sul Friuli Venezia Giulia con un progetto da 4 milioni di euro in cinque anni per valorizzare le seconde case inutilizzate aprendole ad un turismo internazionale di qualità
“Sulla sola Udine – spiegano Flavio Comuzzi e Antonio Tessaro, imprenditori del turismo con Italianway nel capoluogo friulano – puntiamo ad intercettare circa 50mila nuovi viaggiatori alto spendenti nei prossimi cinque anni”.
L’AD della start up Marco Celani: “Lavoriamo selezionando immobili di qualità insieme a partner locali ed i numeri ci dicono che un appartamento nel circuito Italianway rende sensibilmente di più anche rispetto ad altre gestioni professionali”.
Italianway la start up innovativa prop-tech protagonista del settore turismo-hospitality che ha chiuso il 2019 con un consuntivo di 15 milioni di euro ed ha un portafoglio di oltre 1.000 immobili in tutta Italia, dopo aver lanciato quasi 50 destinazioni in tutta Italia scommette sul Friuli Venezia Giulia con un progetto ambizioso: attrarre, nei prossimi cinque anni, nelle Top destination già note ma anche nei borghi e nei centri meno conosciuti della Regione, circa 160mila viaggiatori “affluent”, ovvero con una capacità di spesa medio alta e desiderosi di vivere un’esperienza di soggiorno all’italiana, a vantaggio dei proprietari che vogliano mettere a reddito la seconda casa inutilizzata generando ricadute positive sull’economia locale anche in termini di servizi come ristorazione, trasporti, cultura ed enogastronomia. Un progetto che punta a realizzare complessivamente un turn over di 4 milioni di euro nell’arco di cinque anni intercettando 160mila viaggiatori per 150mila notti prenotate.
L’azienda, che conta un Team di 100 plurilaureati under 30 e si è dotata dell’unica piattaforma digitale multicanale sviluppata internamente per gestire tutti i processi fondamentali del vacation rental in maniera virtuosa e legale al 100%, dopo essersi affermata sulla piazza di Milano come primo operatore per numero di immobili gestiti, ha scelto di esportare il suo modello in tutta Italia selezionando scrupolosamente partner locali, come accaduto ad Udine con Flavio Comuzzi e Antonio Tessaro, già attivi nel settore immobiliare e delle costruzioni: “Il modello di business di Italianway che abbiamo sposato – fanno sapere – è molto apprezzato dai proprietari che sempre più numerosi ci affidano le loro seconde case inutilizzate per aprirle ad un turismo di qualità dodici mesi l’anno. Ad Udine, dove noi operiamo, puntiamo a realizzare 60mila notti prenotate ed un turno over di un milione e mezzo in cinque anni, accogliendo grazie ad Italianway 50mila nuovi viaggiatori a cui far vivere un’esperienza di soggiorno davvero immersiva nelle eccellenze del nostro territorio. Inoltre Udine è la base perfetta per esplorare destinazioni da non perdere come San Daniele del Friuli, i borghi medioevali di Gemona e Venzone, Cividale, i Colli Orientali e del Collio, ma anche Palmanova e Aquileia”.
“Lavoriamo selezionando immobili di qualità insieme a partner locali garantendo loro una serie di servizi che nessun’altra azienda del settore turismo-hospitality in Italia è in grado di offrire – spiegano Davide Scarantino e Marco Celani, Founder ed AD di Italianway – a partire dalla piattaforma di prenotazioni dirette, al software proprietario, ad un approccio multi-OTA e ad un Team Booking che lavora sul riempimento degli immobili del nostro circuito 7 giorni su 7 per offrire il massimo rendimento possibile ai proprietari. Per esempio sulla città di Milano da cui siamo partiti e su cui siamo il primo operatore del settore, il giro d’affari medio di un appartamento nel circuito Italianway ha reso nel 2019 circa 27mila euro, sensibilmente di più anche rispetto ad altre gestioni professionali, per non parlare di quelle fai da te, e questo grazie alla capacità di promozione multicanale prevista dal nostro modello, all’integrazione tra l’affitto a breve e a medio termine e alla capacità di attivare convenzioni corporate.
Il tema della legalità – continuano Celani e Scarantino – per noi è prioritario a garanzia del guest ma anche del proprietario. E per questo sono sempre più numerosi quelli che ci affidano in totale sicurezza i loro immobili: ci facciamo carico noi di tutti gli adempimenti fiscali e normativi previsti dalla legge per chi affitta ai turisti così come di raccogliere e versare la cedolare secca allo Stato: il nostro è un business legale e trasparente, che crea occupazione e valorizza un patrimonio immobiliare esistente. I proprietari lo hanno capito e ci scelgono per professionalità e competenze. Li supportiamo nell’allestimento e nella promozione degli immobili attraverso numerosi portali internazionali. Il modello di Italianway si propone di attrarre, in maniera continuativa durante tutto l’anno, turisti di fascia medio alta da ogni parte del mondo, con tassi di riempimento invidiabili e importanti ricadute sulle economie locali”.
Italianway è una start up innovativa prop-tech del settore turismo-hospitality fondata da Davide Scarantino e guidata da Marco Celani, AD; conta su un Team di 100 under 30 laureati e plurilingue e ha contrattualizzato finora circa 1.000 immobili di cui oltre 700, tra appartamenti, ville e residenze d’epoca in tutta Italia, già prenotabili direttamente dallo stesso portale Italianway.
Gli ultimi bilanci hanno fatto registrare un giro d’affari di oltre 11 milioni e il 2019, anno d’oro per l’azienda, si è chiuso con un consuntivo di 15 milioni di turn over ad un tasso di crescita del +30,6% rispetto al 2018.
Italianway ha mosso i primi passi nel settore turismo-hospitality alla fine del 2014 accogliendo viaggiatori da tutto il mondo nelle seconde case inutilizzate degli italiani, iniziando da Milano. Grazie ad un modello operativo ben strutturato e a un software integrato, sviluppato internamente con circa tre milioni di investimento ed in grado di gestire l’intero processo del vacation rental, Italianway è rapidamente diventata il più grande property manager di Milano. E sul fronte incoming i risultati sono altrettanto brillanti: nell’anno che si è chiuso ltalianway ha accolto in Italia oltre 45mila viaggiatori di 164 Paesi un vero e proprio record reso possibile grazie al suo modello di accoglienza diffusa.
A fine gennaio 2019 ha lanciato il primo franchising italiano del vacation rental attivando in pochi mesi, a partire dalla primavera 2019, oltre 40 destinazioni in tutta Italia, tra borghi, città d’arte, località di mare, di montagna o in collina.
Sempre nel 2019, e come già accaduto nel 2018, Italianway ha ricevuto il secondo certificato di eccellenza dalla Commissione Europea, che riconosce il suo progetto di sviluppo tra i migliori 400 a livello europeo in considerazione della capacità di impatto sui borghi e sulla capacità di attrarre turisti. Italianway si è inoltre aggiudicata la 31esima posizione su 400 nella classifica delle 400 aziende italiane che crescono di più, redatta da Statista in collaborazione con Il Sole 24 Ore.
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