Pittura, disegno, lettura: i bambini si curano anche con la creatività
Inaugurata a La Triennale di Milano l’esposizione di autoritratti a tecnica mista, su cartone ondulato, realizzati da bambini e ragazzi ricoverati all’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano nell’ambito del progetto “Ciao sono io”, svolto dall’ASST con ilVespaio, Associazione Veronica Sacchi e l’Istituto Cavalieri, finanziato da Fondazione Cariplo nel 2018.
“Ciao sono io” è un progetto nato per animare il reparto di pediatria dell’Ospedale Gaetano Pini di Milano. Da febbraio a novembre, ogni settimana sono state proposte attività ricreative ai piccoli degenti, di età compresa tra 4 e 16 anni. L’iniziativa rientra in un ampio disegno di miglioramento dell’intero reparto, interessato da lavori strutturali che si concluderanno nel 2020.
L’esposizione riassume, in un unico spazio fisico, un anno di incontri tra i pazienti, i designer e i clown all’insegna delle due parole chiave del progetto “Ciao sono io”: divertimento e consapevolezza. Alle pareti e sui tavolini perimetrali de La Balena, lo spazio del museo dedicato ai più piccoli, si affacceranno 100 “Silù”, ovvero le sagome di cartone alte 1,20 metri, autoritratti di altrettanti bambini che, durante quest’anno, hanno trascorso un periodo in Ospedale. È, inoltre, possibile vedere un video che racconta la realizzazione degli autoritratti, dei momenti di gioco e della clownterapia.
La dimensione dell’ospedale è di per sé delicatissima perché i bambini vivono forti emozioni, in un luogo mai vissuto con semplicità e leggerezza da chi si trova ad utilizzarlo, bensì con aspettative e speranza. “Ciao sono io” ha rappresentato la decompressione e l’alternativa positiva nel momento di delicata sospensione che è il periodo trascorso da paziente in ospedale, come spiega il Dott. Francesco Laurelli, Direttore Generale dell’ASST Gaetano Pini-CTO: “Questo progetto ci ha aiutati a
diffondere gioia e felicità all’interno del reparto di chirurgia ortopedica. La creatività, espressa attraverso la realizzazione degli autoritratti, ha permesso ai bambini di crescere, imparando ad affrontare insieme agli altri un momento difficile, quale è il periodo di ricovero in ospedale. Le attività ludiche che abbiamo proposto sono state al contempo di gioco e di riflessione”.
“Ciao Sono Io ha permesso ai bambini di sentirsi a casa – aggiunge Antonio Memeo, Direttore della Struttura Complessa Ortopedia Pediatrica – pur essendo in un ospedale. Abbiamo creduto in questo progetto perché per curare i bambini è fondamentale non solo la medicina e la chirurgia, ma anche le ore di svago e i momenti ricreativi. È importante che i pazienti si sentano a proprio agio e questo progetto ha affiancato altre attività che facciamo in reparto, come la scuola in ospedale o altre
attività ludiche”.
“Il progetto – dichiara Marco Bosio Direttore Generale dell’Agenzia per la Tutela della Salute della Città Metropolitana di Milano – è sostenuto e condiviso nei valori, nelle finalità e per il suo forte impatto sociale. Dare l’opportunità ai bambini di potersi trovare in un ambiente di cura che viene trasformato, grazie all’impegno di enti e persone qualificate, in un contesto che può ricreare momenti di scuola, gioco, divertimento, solidarietà e condivisione rappresenta un principio di appropriatezza e attenzione alla qualità della salute del paziente non solo dal punto di vista fisico, ma
anche psicologico ed emozionale. Ed è questo un percorso importante che va sempre più valorizzato e implementato nel mondo della sanità”.
Il progetto è stato realizzato grazie al finanziamento della Fondazione Cariplo.
Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo spiega il perché: “Questa iniziativa possiede molti elementi che ci hanno spinto a sostenerla, come l’attivazione dei bambini e ragazzi ricoverati nella struttura ospedaliera, la volontà di lavorare fianco a fianco con medici, infermieri, designer e clown per garantire consapevolezza e divertimenti ai piccoli degenti, il desiderio di permettere a un luogo di cura di diventare più colorato”.
Menti e soprattutto mani che hanno aiutato i pazienti a esprimersi sono i designer de IlVespaio che hanno collaborato con i ‘dottori dal naso rosso’ dell’Associazione Veronica Sacchi. I primi si sono occupati della realizzazione degli autoritratti, i secondi hanno diffuso il valore della lettura attraverso il gioco. “Abbiamo voluto questo progetto – dicono Alessandro Garlandini e Sebastiano Ercoli, designer de ilVespaio – per portare un sorriso ai piccoli pazienti e ai loro genitori e concedere loro una pausa di creatività e manualità per dimenticare tensioni e paure legate al ricovero”. I laboratori creativi sono stati tenuti da diversi artisti, makers e designer: Greta Aldeghi, Giampiero Apruzzese, Stefano Boeri, Lorenza Branzi, Stefania Caruso, Stefano Castiglioni, Arianna Conte, Bernardo Corbellini, Caterina Crepas con Emanuele Bestetti, Benedetta Dalla Costa, Bice Dantona, Sebastiano Ercoli, Gabriele Fiocco, Alessandro Garlandini, Paola Jannelli, Anastasia Kucherova, Elisa Manzato, Matteo Ragni, Sara Ricciardi con Giovanni Taglialatela, Ilaria Rodella con Costanza Faravelli e Sofia Zanderighi, Francesco Rodighiero, Elena Salmistraro.
“Con Ciao Sono Io – afferma Claudia Capurro, Presidente dell’Associazione Veronica Sacchi – i nostri volontari col Naso Rosso hanno portato un momento di leggerezza nelle sale d’attesa degli ambulatori, dove ci sono spesso tensioni dovute alle lunghe attese, ma anche in reparti difficili. Un semplice naso rosso ha il potere di trasformare l’atmosfera e di far dimenticare per un attimo dolore e sofferenza. Dalla positiva collaborazione tra l’ASST Gaetano Pini-CTO, AVS e IlVespaio sono nati laboratori creativi, momenti dedicati alla lettura di libri e favole, interventi di clownerie dedicati soprattutto a bambini, ma anche agli adulti presenti. Auspico che progetti del genere siano sempre più diffusi nelle strutture sanitarie”.
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