Cercheremo di illustrare brevemente le bellezze che esistono nella media Valle dell’Agri e che cercheremo potrebbero interessare ai visitatori già numerosi per la bellezza dei luoghi. È un percorso che si può compiere a piedi, dal momento che è in piano e leggera discesa, piena di masserie, antiche fontane ed altri manufatti, alcuni risalenti ai secoli addietro. È un’avventura che si consiglia a coloro che vogliono scoprire luoghi ancora incontaminati.

Se i rilievi dell’appennino lucano, Roccanova, dove si producono castagne fichi more selvatiche, viene coltivato un vitigno molto generoso che dà corpo, aroma “ed un gusto particolare” al vino prodotto. Piccolo paese arroccato sulle colline cerca da molti anni di migliorare la produzione di vino e proprio di recente ha ricevuto il riconoscimento di vino IGT e vino DOC. Il territorio si mostra in tutta la sua selvaggia bellezza intercalata a voli di uccelli che ancora migrano da lontano data la pace che vi trovano.

Scendendo da Roccanova si intravede in lontananza il Monastero di Santa Maria di Orsoleo, dal 1500 caposaldo della spiritualità, della cultura ed anche della salute. A quei tempi Arcangelo Molfese nel 1584, laureato medico chirurgo presso la Scuola Medica Salernitana, si prendeva cura dei monaci e della gente che aveva bisogno di cure e che colà si recava. A quel tempo in questi territori desolati solo i monasteri davano rifugio alle persone bisognose di “cure” mediche. L’alimentazione scarsa, fatta per lo più a base di ghianda, data l’estrema povertà della gente, rendeva loro molto suscettibili alle infezioni ed alle “malattie”. A difesa del Monastero vi era una torre TORRE MOLFESE con una cappella votiva, dove, oltre a produrre olio e vino per preparare i medicamenti a base di erbe, soggiornavano armigeri, che proteggevano la zona da briganti e corsari che potevano lungo il corso del fiume giungere dal mare.

La TORRE MOLFESE e la CAPPELLA DELLA SANTA CROCE, restaurati e messi al servizio della popolazione, hanno in questi ultimi 25 anni ridato splendore al territorio per i numerosi convegni che annualmente sono stati organizzati. Le dotte personalità, i medici provenienti da molte regioni d’Italia ed anche dall’estero hanno trattato argomenti consoni alla zona prevalentemente agricola. Scendendo verso il fiume si incontra S. Arcangelo paese agricolo famoso per la frutta che si produceva, specie per le pesche. Arcangelo Molfese medico nato a SANTO ARCANGELO in un’agiata famiglia aveva conseguito la laurea in medicina e chirurgia dopo 9 anni di studio a Salerno.

Scendendo ancora verso la media valle dell’Agri si incontrano i ruderi della Cavallerizza –Viridario costruito da ELIGIO DELLA MARRA 1400-1500, dove i feudatari venivano a passare le ferie e a percepire i proventi che i sudditi pagavano al principe. Era un mastodontico palazzo di tre piani con tutti i servizi necessari per permettere una piacevole permanenza data l’amenità del luogo situato al lato del Fiume Agri. Allevavano una razza di cavalli NAPOLITANI molto robusti che allenavano per la corsa per cui avevano costruiti una “CARRIERA” lunga oltre 200 metri.

Antonio Molfese

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