Olio extravergine di oliva DOP/IGP, formaggio feta DOP, miele biologico, fave delle Asturie IGP, patate della Lika IGP, pasta biologica e lamponi di Arilje DOP. Sono i prodotti su cui saranno testati gli strumenti di contrasto alle frodi alimentari sviluppati dal progetto europeo ALLIANCE, a cui partecipa anche l’Università di Bologna con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari.
Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon Europe, ALLIANCE punta a migliorare la tracciabilità e la trasparenza, rafforzando l’interoperabilità nella filiera alimentare a marchio di qualità. Per farlo svilupperà soluzioni tecnologiche innovative sfruttando l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning per individuare e prevenire le frodi alimentari, monitorando e analizzando continuamente le prestazioni delle diverse filiere.
Le frodi alimentari si verificano quando la qualità degli alimenti viene intenzionalmente alterata, creando così un margine di profitto a spese della salute dei consumatori e della sicurezza pubblica. Si stima che ogni anno, a livello globale, queste pratiche illegali provochino danni economici quantificabili tra 40 e 50 miliardi di dollari. Una cifra che diventa ancora più rilevante se confrontata con il valore dei prodotti alimentari con marchio di qualità, come le denominazioni di origine protetta, le indicazioni geografiche protette e le indicazioni geografiche dell’Unione Europea. In questo segmento, infatti, le frodi alimentari sono particolarmente frequenti e dannose, perché offrono margini di profitto più elevati.
“Oggi la frammentazione dei sistemi alimentari, i limiti nell’applicazione della legislazione internazionale e la scarsa adozione di tecnologie di alto livello facilitano i truffatori, che sono in grado di adattare continuamente le tecniche e gli ingredienti utilizzati per realizzare nuove frodi ai danni delle aziende e dei consumatori”, spiega Maurizio Canavari, professore al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari e referente del progetto per l’Università di Bologna. “Il nostro obiettivo è quindi supportare agricoltori, produttori, aziende di trasformazione alimentare, rivenditori, autorità e responsabili politici nella valutazione dei rischi, per arrivare a individuare punti critici di controllo all’interno delle filiere alimentari, identificando le possibili vulnerabilità e pianificando interventi preventivi”.
Le soluzioni che verranno messe in campo saranno facilmente adottabili da tutti i soggetti coinvolti nella filiera alimentare, per raggiungere l’obiettivo previsto dall’Unione Europea di eliminare completamente le frodi alimentari. Una sfida in linea con la strategia Farm to Fork, che è al centro del Green Deal europeo, e con la Politica Agricola Comune 2023-2027, per la sostenibilità sociale, ambientale ed economica dell’agricoltura e delle aree rurali, per sostenere la competitività e offrire piani strategici per affrontare la gestione delle crisi alimentari.
Coordinato dall’Università della Tessaglia, il progetto Horizon Europe ALLIANCE è formato da un consorzio di 25 partner provenienti da 12 Paesi, che riunisce attori nel campo delle filiere alimentari, università, think tank, esperti di innovazione e aziende tecnologiche. I partner italiani sono l’Università di Bologna, Federbio Servizi, Alce Nero e la Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria.

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