L’arte come mezzo per conoscere sé stessi e per farsi riconoscere ma, sopratutto, come elemento che azzera le disuguaglianze: è questo il senso della mostra di pittura e di scrittura creativa “L’equanime pensiero dei colori”, organizzata dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Imola alla Casa della Salute di Medicina.
Sono 22 i quadri in mostra oltre ad alcuni scritti elaborati nel laboratorio di scrittura creativa realizzati dagli utenti della Comunità Diurna..
La curatrice Marina Mariotti ha sottolineato il concetto di cura: “La cura deve essere equa, è un diritto e una necessità e noi ci facciamo promotori di questo messaggio. Utilizziamo l’arte comepercorso di conoscenza e cura”.
“Questa è un’altra tappa fondamentale di un percorso – ha proseguito Sabrina Gabrielli, direttrice della Casa della salute – che ha come obiettivo quello di portare la mostra in altri luoghi di cura: perché arte e bellezza possono portare sollievo”.
La rassegna artistica è stata realizzata grazie all’aiuto del maestro d’arte Jacopo Vitali: “Nell’arte moderna non è importante la fine, cioè il risultato in sé stesso, ma lo sviluppo artistico che porta alla realizzazione del lavoro. I quadri presenti in questa esposizione sono tutti di dimensione ridotta e quasi tutti olio su tela, dai colori sgargianti ma mai violenti. Le cromie sono sempre in equilibrio anche quelle più istintive, come se il rapporto tra l’autore e il colore fosse sempre alla pari, equo, sereno. Il colore ha una visione pulita. Il risultato? E’ luce e la luce è uguale per tutti”.
Le opere in esposizione possono essere acquistate, grazie all’associazione Van Gogh composta da familiari e utenti che collaborano con il Dipartimento di Salute Mentale. Il ricavato andràin gran parte agli autori e in piccola parte servirà per le finalità sociali dell’associazione.
Il progetto è nato dal Dipartimento Salute Mentale prendendo spunto daun pensiero di Basaglia: “per poter veramente affrontare la”malattia”, dovremmo poterla incontrare fuori dalle istituzioni,intendendo ciò non soltanto fuori dall’istituzione psichiatrica, mafuori da ogni altra istituzione”. E con questa idea è nato questo viaggio dove gli autori, persone con disturbi psichici, escono dalla loro solitudine e tramite forme e colori raccontano i temi a loro più cari.

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