L’Elba in trekking da scoprire in autunno
Con il suo microclima e un territorio variopinto e mai uguale a sé stesso, da settembre l’Elba si trasforma in una meta imperdibile per gli appassionati di trekking. Dalle spiagge e scogliere, risalendo attraverso la macchia mediterranea e i piccoli borghi, fino a toccare le sue granitiche cime, l’isola propone sette nuovi percorsi da esplorare, per tutti i tipi di esigenze, con tante curiosità storiche e culturali da scoprire.
Per celebrare la giornata senza auto il prossimo 22 settembre, l’isola propone Il Cammino della Rada, unitinerario che collega due punti simbolicamente importanti a Portoferraio: la Torre del Martello della città fortificata di Cosmopoli con la Fortezza del Volterraio, emblema del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.Il percorso collega una straordinaria articolazione di punti di interesse distribuiti lungo il Cammino: aspetti naturali, culturali e storici, tra cui l’intera città fortificata rinascimentale, una zona termale, aree umide costiere, un giardino botanico, resti archeologici di ville marittime romane, l’ultima traccia di antiche saline con la Torre del Sale e il molo di attracco etrusco per imbarcare i carichi di vino per il continente. A questi, si aggiunge una rocca medievale e una chiesa, quella di S. Stefano alle Trane, che può considerarsi la massima realizzazione del romanico pisano all’Elba, entrambi di origine etrusca.
Occorre una bella dose di fiato per sfidare le dritte e lunghe scalinate di pietra calcarea rosa che congiungono la parte bassa del centro storico con gli impressionanti bastioni in alto. Nate per agevolare la corsa dei soldati a cavallo verso i bastioni in caso di attacco, sono numerose e si diramano quasi a raggiera simmetrica. Arrivare in vetta al Forte Falcone è il premio per un’esplorazione di quella che è considerata la prima città rinascimentale ideale, progettata dai migliori architetti di Cosimo de’ Medici nel 1548. Ci si trova così in uno dei tre punti chiave del Cammino della Rada: altissimo sulla città, a filo di gabbiano di fronte alla collina della Villa romana delle Grotte e davanti alla Fortezza del Volterraio.
Per gli amanti, invece, dei percorsi più impegnativi, il trekking tra le vie del granito è d’obbligo: un anello che si sviluppa nel versante sud del Monte Capanne e tocca le principali aree archeologiche diffuse in quest’area: dai resti degli antichi capanni di età villanoviana alle sepolture a cassetto di analoga epoca, fino alle maestose colonne in granito realizzate dai romani. La partenza è a quota 230 metri dal piccolo borgo di San Piero, frazione del comune di Campo nell’Elba. Da non perdere la piccola chiesa di San Piero e Paolo, inglobata nel bastione difensivo che domina la piana di Marina di Campo. Dopo aver imboccato le scalinate in granito al centro del paese, si cammina fino ad intersecare il sentiero che dalla Torre di San Giovanni porta alle Piane del Canale, che da l’opportunità di visitare il punto panoramico di Pietra Murata. Da qui si vedono bene Pianosa, Montecristo ed anche la Corsica. Dopo aver ripreso il sentiero, si scende lungo il Fosso del Malocci fino ad incrociare il sentiero che porta alle cave di granito di San Piero. Durante quest’ultima parte di percorso, guardandosi intorno, non sarà difficile scorgere massi di granito semilavorati: le colonne sono ciò che ne rimane dell’antica lavorazione.
Uno degli itinerari più suggestivi dell’isola è l’itinerario di Punta Enfola,il promontorio di Capo Enfola unito al resto dell’isola da uno stretto istmo di terra. Il sentiero è lungo circa 5 Km, ricco di elementi naturalistici e testimonianze storiche risalenti all’ultimo conflitto mondiale.
Per raggiungere l’Enfola da Portoferraio bisogna seguire le indicazioni Enfola-Viticcio. Si inizia a salire per una strada fiancheggiata da roccia viva, macchia mediterranea e da muretti a secco. Qui, si imbocca il sentiero lungo il quale sarà possibile scorgere alcuni ruderi bellici, resti di un imponente sistema difensivo, alternati a sorprendenti scorci panoramici: a ovest sul Golfo del Viticcio e Sant’Andrea, a est sulle spiagge bianche di Portoferraio. Sotto, alla base del promontorio, lo scoglio dello Schiappino, uno dei due isolotti intorno all’Enfola. Ci si accorge da subito che si tratta di un percorso unico per scenario e profumi.
Dalla spiaggia della Biodola fino alla spiaggia del Procchio si sviluppa invece un sentiero tra mare e spiagge dorate. Si percorre un bel tratto pianeggiante, a picco sugli scogli, per giungere ad una galleria scavata nella roccia, molto suggestiva da attraversare, illuminata e con delle belle aperture.
La prima spiaggia isolata che si incontra lungo il sentiero è Lamaia. Vi sono poi le cale di Porticciolo e Guardiola. Percorrendo quest’ultima si sale sulla scalinata che si trova al termine e che permette di attraversare la scogliera. Ha inizio poi la lunga passerella di legno sopraelevata che costeggia per tutta la sua lunghezza la spiaggia di Procchio, una delle più grandi dell’isola. La passeggiata può essere considerata il proseguimento del trekking che parte da Viticcio ed arriva alla spiaggia del Forno a Portoferraio. É un sentiero da fare assolutamente con macchina fotografica al seguito, sostando per un bagno in uno dei due piccoli golfi che solitamente sono semideserti.
Il sentiero che ha invece inizio dalla Piazza di Rio nell’Elba e giunge fino al Castello di Giove alle Panche è un percorso che tocca alcuni dei luoghi unici dell’isola, come l’Eremo di Santa Caterina e i “vecchi lavatoi” con le bocche in ottone. Da qui, immergendosi nella macchia mediterranea, si può raggiungere anche il maestoso Castello del Volterraio. Fiancheggiando le antiche fornaci della calce, si sale fino al sentiero principale a nord arrivando fino al Monte Castello che domina la silenziosa valle del Monserrato e l’omonimo suggestivo santuario dedicato alla Madonna Spagnola. I più allenati possono proseguire fino alla cima del monte per godersi la vista a 360° su Rio Elba, le miniere, la Torre del Giogo, l’imponente Volterraio, la spiaggia di Barbarossa e Porto Azzurro. La discesa riporta velocemente a Le Panche e alla quiete del Rio nell’Elba.
Poco conosciuto e tutto da esplorare è il percorso Capo di Stella: anello sulla penisola del golfo omonimo fra Capoliveri e Lacona. Il sentiero si sviluppa interamente sulla lunga e stretta punta che separa le due ampie baie della Stella e di Lacona. Si tratta di uno dei promontori più interessanti dell’Elba. La partenza è dalla strada provinciale di Lacona, all’altezza del bivio per la spiaggia di Margidore, dove si segue una strada asfaltata con l’indicazione per Capo di Stella.
Lungo il sentiero si ha un bel colpo d’occhio sullo scoglio dei Corbelli, regno incontrastato dei gabbiani che non mancheranno di segnalare il percorso. Arrivati in cima, la vista consente anche di sporgere lo sguardo verso est, al golfo Stella, con il lungo tratto di costa fino all’Innamorata, e verso ovest sul golfo di Lacona con la spiaggia omonima.
La curiosità storica di Capo Stella ha come protagonista Napoleone. Si narra che l’imperatore fosse innamorato di questo tratto di terra, fino al punto di voler recintare la base del promontorio per poter utilizzare la zona come riserva di caccia personale.
Il sentiero della Vecchia Ferrovia è invece un vero e proprio regno dei minerali, che ripercorre la vecchia strada ferrata e la sua lunga storia.
Si parte dalla spiaggia dell’Innamorata, una delle più belle e famose di Capoliveri. Un tempo era ricoperta da una sottile sabbia nera di ferro. Dopo pochi minuti di cammino, ci si trova già sopra le tramogge. Da qua, punto di carico e scarico dei vagoni dove il minerale veniva selezionato e poi imbarcato sulle navi mercantili, si gode un bellissimo panorama sulle Isole Gemini, sul Golfo
Stella, Pianosa e Montecristo. Il sentiero riprende senza difficoltà e si prosegue per il “percorso del ferro”. Osservando le piante tipiche della macchia mediterranea, il panorama sulla miniera e le altre isole dell’arcipelago, si giunge nel cuore del Vallone, zona ricchissima di minerali; oltre al ferro, si possono trovare piccoli campioni di Azzurrite, Malachite e Crisocolla e i minerali del rame.
Il percorso passa attraverso una strada tagliata nella roccia, che da la possibilità di avere una vista panoramica sulla spiaggia di Punta Rossa e che prosegue fino a raggiungere la strada principale del promontorio di Calamita. Si può anche scendere verso la spiaggia raggiungibile solo a piedi o via mare. L’acqua è trasparente e i piccoli minerali presenti a riva ripagano la camminata.
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