Un nuovo studio scientifico pubblicato su “Osteoporosis International” dimostra che le donne in postmenopausa che hanno mangiato prugne secche ogni giorno per un anno hanno mantenuto in gran parte la struttura ossea e la resistenza ossea, rispetto alle donne che non hanno mangiato prugne secche. Lo studio si aggiunge a un crescente numero di ricerche che dimostrano come il consumo quotidiano di prugne secche possa contribuire a mitigare la perdita ossea in età avanzata.

“Le prugne secche hanno una combinazione di minerali, vitamina K, composti fenolici, fibre e proprietà antinfiammatorie unica tra gli alimenti e, di fatto, unica tra i frutti”, spiega l’autrice principale dello studio Mary Jane De Souza, professore emerito presso il Dipartimento di Kinesiologia della Pennsylvania State University. “Abbiamo studiato le prugne secche perché la loro combinazione di nutrienti sembra esercitare un effetto positivo sulle ossa. Sebbene i farmaci e le terapie ormonali possano aiutare le donne a mantenere la loro densità e forza ossea con l’avanzare dell’età, spesso richiedono una gestione a vita e comportano alcuni rischi, per cui imparare a conoscere cambiamenti dietetici che possano contribuire alla salute delle ossa può essere di grande aiuto”, conclude De Souza.

Questi risultati fanno parte della ricerca più ampia, “The Prune Study”, condotta per 12 mesi  su un campione di 183 donne in postmenopausa di età compresa tra 55 e 75 anni, non fumatrici e non gravemente obese.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati emersi da questo studio, che conferma l’apporto positivo del consumo di prugne per la salute delle ossa. Questa ricerca conferma il costante impegno, ormai pluridecennale, del California Prune Board a supporto della ricerca nutrizionale sulle Prugne della California e sui loro benefici nutrizionali per la salute”, afferma Esther-Ritson Elliott, Director of International Marketing & Communications del California Prune Board.

Gli autori di “The Prune Study” hanno, infatti,  notato “un’elevata aderenza al progetto” nell’arco di 12 mesi nelle donne che hanno consumato 50 grammi di prugne secche al giorno: le donne che hanno partecipato allo studio hanno seguito con facilità la raccomandazione di  consumo quotidiano di prugne secche, cosa che non sempre accade negli studi sulla nutrizione quando i cambiamenti dietetici sono troppo difficili o gli alimenti consigliati non hanno un buon sapore.

“Mangiare prugne secche ogni giorno è una sana abitudine che consiglio ai miei pazienti: regalano, infatti, sensazione di sazietà con meno di 100 calorie per porzione grazie alla presenza di fibre e per la natura dei loro glucidi che quasi non vengono assimilati dal nostro corpo. In particolare, insieme al buon sapore, donano effetti benefici dimostrati da tante prove scientifiche riguardo la salute delle ossa”, spiega Annamaria Acquaviva, Dietista e Nutrizionista per il California Prune Board in Italia.

Apprezzate in tutto il mondo, le Prugne della California sono sempre di stagione, non richiedono refrigerazione e sono uno spuntino accessibile e nutriente, così come un ingrediente versatile per ricette salate e dolci, per il benessere generale. Racchiudono una notevole quantità di vitamine e nutrienti noti per portare beneficio allo stato delle ossa, vale a dire boro, potassio, rame e vitamina K. Sono anche ricche di composti fenolici che agiscono come antiossidanti.

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