Caribe Bay: 2.000 palme e 10.000 tonnellate di sabbia
C’è un angolo di Caraibi nel cuore del Lido di Jesolo: si chiama Caribe Bay, si estende su un’area di 80.000 metri quadrati ed è un parco acquatico completamente tematizzato, sul modello dei “water-park” di fama internazionale.
Una grande oasi tropicale, ispirata alle iconiche spiagge dello Yucatan, perfettamente ricreate attraverso 2.000 palme, 10.000 tonnellate di finissima sabbia importata dai Caraibi, scenografie curate nei minimi dettagli e una serie di soluzioni ingegneristiche esclusive, come l’unica vasca al mondo con le onde e la sabbia sul fondale, in grado di regalare agli ospiti la stessa sensazione di un tuffo nel Mar dei Caraibi.
Pluripremiato a livello nazionale e internazionale, Caribe Bay nasce su iniziativa dell’imprenditore Luciano Pareschi, affiancato dalla moglie Carla Cavaliere, che ha avuto un ruolo determinante nella tematizzazione del parco.
“Caribe Bay è stato inaugurato nel 1989 come Aqualandia – dichiara Luciano Pareschi, CEO e Founder – il cambio nome risale al 2019. Oggi siamo l’azienda più grande di Jesolo, registriamo una media di 200.000 presenze a stagione ed è nostra intenzione continuare a crescere. Nel 2021 abbiamo inaugurato Pirates’ Bay, area dedicata alle famiglie: nei prossimi anni spingeremo la tematizzazione caraibica ad un livello superiore e infrangeremo nuovi record, compreso quello dello scivolo più alto del mondo”.
L’esperienza comincia ancora prima dell’ingresso, con la piazza dedicata a Ernest Hemingway e la Stazione in stile liberty che, anche metaforicamente, segna l’inizio del viaggio verso il mondo dei Caraibi. Superata la Hemingway Main Street, con i negozi e i punti ristoro ispirati alle atmosfere di Key West, si arriva all’imponente galeone, che, insieme alla Tiki Arena, ospita ogni giorno avvincenti spettacoli con artisti e acrobati provenienti da tutto il mondo.
Dopo il galeone, ecco aprirsi la Laguna de Oro, con le sue acque cristalline e le spiagge di sabbia attrezzate con ombrelloni in foglie di banano, comodi lettini e chiringuitos che propongono cocktail rinfrescanti. Separata da una lingua di sabbia dalla Laguna de Oro si trova Shark Bay, fiore all’occhiello del parco: affacciata su un villaggio di pirati, è caratterizzata da una splendida spiaggia di sabbia che digrada verso l’acqua ed è talmente realistica da essere gemellata con Playa de Sisal in Messico. Per i piccoli pirati in cerca di grandi avventure, niente di meglio di Pirates’ Bay, baia di sabbia bianca con tante attrazioni a misura di bambino, una comoda nursery e, per i genitori, tutto il relax dei Caraibi sotto gli ombrelloni circondati dalle palme.
Mimetizzate nel contesto tropicale e quasi invisibili, Caribe Bay offre 27 attrazioni per tutti i gusti, comprese due proposte da guinness: Captain Spacemaker, lo scivolo più alto d’Europa, che permette di superare i 100 km orari, e la Torre fissa di Bungee Jumping più alta d’Europa. Oltre alle strutture più adrenaliniche, non mancano alternative più rilassanti come Roatan, un vero e proprio “rio lento” immerso in una fitta vegetazione tropicale per una divertente navigazione alla scoperta dei tesori Maya saccheggiati dai pirati.
Adiacenti al parco si trovano anche il Caribbean Golf, minigolf da 24 buche che riprende la tematizzazione del parco e invita grandi e piccini a mettersi alla prova tra tesori nascosti e corsari pronti all’arrembaggio, e Vanilla Club, punto di riferimento della nightlife jesolana per i giovani per un’offerta di intrattenimento completa, dal mattino fino a notte inoltrata.
“Ci stiamo preparando già da ora ad un’apertura in grande stile – conclude Luciano Pareschi. Guardiamo come sempre al divertimento dei giovani e avremo molte novità rivolte anche ad un pubblico alla ricerca di proposte più esclusive. In linea con gli obiettivi recentemente delineati dal Consorzio delle Imprese Turistiche JesoloVenice, punteremo inoltre sempre di più sulle famiglie con bambini. A questo scopo sono stati realizzati dei pacchetti vacanza che prevedono la possibilità di soggiornare nelle strutture ricettive del territorio per trascorrere più giornate al parco e approfittare di tutto il sistema dell’offerta turistica locale”.