AO Hostels: 2020 di grandi sfide e ottimi risultati
Arrivati alla fine del 2020, anno caratterizzato dalla pandemia di
COVID-19, la catena di ostelli AO Hostels fa un punto della situazione analizzando i dati registrati finora, e spiega i progetti e la visione per il prossimo futuro.
“Pensavamo di poter festeggiare il nostro 20° anniversario in maniera diversa” , dice Oliver Winter, CEO di AO Hostels, “ ma abbiamo comunque cercato di fare il meglio e siamo fieri di com’è andata, nonostante tutto.” Rispetto al 2019, sono stati registrati 2.5 milioni di pernottamenti, un calo di oltre il 50% anno su anno. L’azienda, però, ha potuto compensare
parzialmente la perdita nelle vendite grazie ai 200.000 “soggiorni alternativi” dovuti alle collaborazioni con aziende, comuni e istituzioni coinvolte nel sociale.
Nel corso dell’anno, durante i momenti in cui è stato possibile farlo, AO Hostels ha sempre mantenuto attivi i propri ostelli, dando la possibilità agli ospiti di prenotare e soggiornare in piena sicurezza, grazie anche al piano di misure anti Covid messe subito in atto in tutte le strutture. “ Il fatto di essere sempre prenotabili, ci ha portato tanta visibilità e il brand ne ha
giovato molto” spiega Winter, e continua: “ C’è stato un magnifico lavoro di squadra in quest’anno, ed è grazie al forte impegno di tutti, e a un prodotto a prova di recessione, che oggi siamo ancora qua.”
I processi e i prodotti, già tecnologicamente moderni, sono stati ottimizzati e hanno permesso ai clienti di effettuare le prenotazioni, il check-in e l’ingresso in camera in maniera contactless, riducendo al minimo il contatto con il personale dell’ostello. Per la fine del 2021, AO Hostels prevede di installare altri totem per il self check-in e rendere disponibile la room
key digitale tramite app in altre strutture, inoltre lavorerà per portare le prenotazioni online dal 50 all’70%.
Il successo di quella che, oggi, è la catena di ostelli più grande d’Europa inizia nel 2000 con l’apertura del primo ostello a Berlino. Al momento AO Hostels ha 39 strutture in 23 città e 8 Paesi, e l’espansione non si è fermata nemmeno in un anno così difficile come questo. Sono stati inaugurati, infatti, tre nuovi ostelli: Varsavia, Budapest e Copenaghen, quest’ultimo è il
secondo nella capitale danese.
L’azienda, inoltre, sta lavorando a nuove aperture in tutta Europa, da Lisbona a Istanbul, da Roma a Reykjavik. Il piano è quello di aprire in altre 50 città per la fine del 2023.
L’obiettivo di AO Hostels è quello di arrivare a essere la catena di ostelli con zero emissioni, entro il 2025. La sostenibilità è un punto fondamentale dell’azienda sin dagli esordi, 20 anni fa, e per il 2021 questo continuerà a essere un tema importantissimo sul quale lavorare. Al momento, la catena di ostelli registra 5-6kg di CO2 per pernottamento, questo significa che già adesso emette due terzi in meno rispetto a un albergo economico di pari livello. Oliver Winter: “ Il nostro target è giovane, sono ospiti con una media di 27 anni, quindi molto consapevoli e critici. Le persone stanno diventando sempre più consapevoli della propria impronta ecologica, e se il viaggio tornerà ad essere alla portata di tutti in futuro, tutti dovranno anche diventare più responsabili. Noi abbiamo iniziato molto tempo fa e presto
sveleremo nuovi interessanti progetti in merito.”
“Vediamo la luce in fondo al tunnel.”, dice in conclusione Winter: “ Ci aspettiamo una ripresa del mercato soprattutto nella seconda parte del 2021, almeno per quanto riguarda il traffico domestico.” Il sig. Winter si aspetta anche una ripresa delle gite scolastiche e dei viaggi di gruppo in primavera, che di solito rappresentano il 35% degli affari per AO Hostels.
Lascia un commento