Al via la terza edizione del Radicepura Garden Festival
27 giugno inaugura a Giarre (CT), in Sicilia, la terza edizione del Radicepura Garden Festival, biennale organizzata dalla Fondazione Radicepura. Fino al 19 dicembre, nel parco botanico, sarà possibile visitare 15 giardini e 4 installazioni, realizzati con le piante messe a disposizione da Piante Faro. Il vivaio rappresenta una delle realtà più innovative del territorio grazie all’attività portata avanti da oltre 50 anni da Venerando Faro, insieme ai figli Mario e Michele.
I giardini e gli ambienti mediterranei diventano occasione di confronto per esplorare un tema attuale e urgente: GIARDINI PER IL FUTURO. La consapevole necessità di uno sviluppo sostenibile, in chiave economica, ambientale e sociale – paradigma fondamentale che anima anche i Millennium Development Goals di Agenda 2030 – è l’orizzonte necessario per progettare le città e gli spazi antropizzati senza violare l’essenza dei luoghi, promuovendo una cultura dell’abitare che sappia coniugare le necessità ambientali con il desiderio dell’uomo di vivere a contatto con la natura in un rapporto di reciprocità e rispetto. In questo contesto il Festival porta il proprio contributo per offrire risposte concrete e realizzabili ad alcune di queste istanze, riflettendo su quali saranno le funzioni del giardino nel prossimo futuro; come le piante potranno riparare guasti ambientali ed essere risorsa aggiuntiva di cibo; quale ruolo sarà assegnato loro e come saranno progettati i giardini, stimolando il dibattito su design del paesaggio e sostenibilità.
Consapevole di queste sfide e con l’obiettivo di farsi promotore della cultura del paesaggio mediterraneo per salvaguardare elementi identitari che accomunano una storia e una natura millenaria, Mario Faro, ideatore e promotore della Biennale del Mediterraneo, da questa edizione ha scelto di affidare la direzione creativa del Festival ad Antonio Perazzi, paesaggista, scrittore e botanico, con l’intenzione di costruire un progetto culturale ed ecologico intorno al tema degli ambienti mediterranei.
“Darci un obiettivo temporale ampio e generoso ci permetterà di rendere Radicepura un osservatorio privilegiato sul paesaggismo, un vero laboratorio di botanica ed ecologia per promuovere un giardino eticamente consapevole delle risorse del territorio, esaltando ancora una volta quella straordinaria capacità della natura di rigenerarsi ed essere elemento ispiratore per progettare in maniera responsabile e sostenibile” commenta Mario Faro.
“Bio ispirazione, piante, giardino mediterraneo: con la direzione artistica di Radicepura vorrei partire da questi tre elementi per parlare di piante e poetica dei luoghi. Con i progetti di paesaggio si possono creare linee innovative, spazi funzionali e si possono anche raccontare storie importanti ma, accanto all’estetica e all’etica del progetto, vanno create anche quelle potentissime architetture effimere che col giardino sono capaci di evocare la quintessenza della vita. Ci sono luoghi in cui la forza del progetto va creata artificialmente, e ce ne sono altri in cui è già pieno di energie, come qui a Radicepura, dove non è per un gioco di parole che si percepisce un vulcanico fiorire di potenzialità. Partendo da questa edizione dedicata ai Giardini del Futuro e proseguendo poi per altre due edizioni come direttore artistico, vorrei far parlare i progetti di piante e di come le piante possano essere sostentamento, ispirazione, celebrazione, decoro di arte, architettura e cura dei dettagli. Tutti elementi che nel Mediterraneo conosciamo bene e sui cui abbiamo affondato salde radici che ci proiettano sempre nel futuro.” conclude Antonio Perazzi.
Con questa ottica attenta e responsabile sono stati selezionati dalla giuria del Festival i 7 progetti vincitori del bando internazionale. Fleurs, giardini degli inerti è un progetto che propone un’allegoria del rapporto tra uomo e ambiente, tra fine e inutilità. Generato dagli scarti che ciclicamente vengono prodotti dagli alberi – veri e propri edifici monumentali – il giardino è un’apparizione temporanea cangiante, un patto tra la natura ed i suoi abitanti. Team: Marialuisa Prestini e Giuseppe Ricupero, architetti, si sono formati tra il Politecnico di Milano e lo IUAV di Venezia e negli ultimi anni hanno intrapreso una fitta collaborazione con artisti presso istituzioni pubbliche e culturali. Garden of the Anthropocene, il progetto si interroga sulle sfide del cambiamento climatico proponendo un approccio che possa ridurre consapevolmente il controllo del progettista sul giardino interrogandosi sulle cause e sulle possibili soluzioni del cambiamento climatico. Team: Katy Rennie, Amber Myers e Josie Dalberg, paesaggiste, sono cresciute in Sudafrica, un paese ricco di scenari naturali variegati. Il giovane team propone una comune visione dell’architettura del paesaggio, intesa come strumento utile a risolvere problemi urbani complessi. Giardino lineare una proposta pensata per gli spazi urbani per creare reti verdi diffuse e sostenibili, che non considerano l’uso di piante a elevata manutenzione. Un progetto in movimento, che si serve dell’adattabilità delle specie mediterranee alle difficili condizioni urbane e agli assetti climatici in rapido divenire. Team: Lucia Angelini, bergamasca, architetto e paesaggista che porta avanti temi di ricerca nella progettazione paesaggistica contemporanea con particolare riferimento agli ambiti della sostenibilità e dell’ecologia ambientale. Micro to macro, un invito a riconsiderare la propria relazione con l’ambiente, un giardino che segue la crescita della pianta attraverso l’evoluzione del terreno in tre tempi: il paesaggio limitato, il paesaggio liberato e il paesaggio esteso. Team: Ainhoa Elissalde e Virgile Haëck, studenti della Bordeaux Landscape School, collaborano dal 2016. Entrambi portano avanti una visione poetica dell’architettura del paesaggio dove la storia di un luogo e i racconti derivanti sono la matrice del progetto. Nostos, un climax ascendente di piante erbacee, arbustive e arboree. Il visitatore attraversa e vive un percorso di riscoperta del suo rapporto con la natura in tre momenti, in un progressivo annullamento dell’antropizzato. Team: Andrea Bartolini, Annunziata Centonze, Lia Maggioli, Dario Trovato, accomunati dall’interesse per la natura, con particolare attenzione alla sue forme selvatiche, con un occhio che privilegia le pratiche di tutela e custodia del mondo vegetale. Plantocene, è un progetto che, partendo dal comportamento delle piante pioniere del Monte Etna, offre un paradigma di resilienza vegetale, attraverso cui guardare al futuro. Team: Erica Boncaldo, siciliana, e Margherita Pascucci, umbra, si formano al Politecnico di Milano. Il loro incontro dà vita a una collaborazione mossa dal comune interesse per i temi del paesaggio e del contesto siciliano. Sensory Landscape si ispira e rende omaggio al paesaggio mediterraneo e siciliano, proponendosi come uno spazio interattivo ed esperienziale che fa appello ai diversi sensi e aumenta la percezione del paesaggio attraverso dialoghi sensibili, connettendo gli elementi naturali che identificano il territorio in esperienze: profumi, trame, suoni, scene. Team: Ivan Juarez, architetto paesaggista e artista praticante, è fondatore e direttore di x-studio, una pratica di ricerca multidisciplinare incentrata sull’esplorazione del dialogo tra sistemi spaziali, culturali e naturali. Si coglie l’occasione per ringraziare Irritec, Donna Carmela, Ferrarelle, Pietradolce, Unicredit, Moak che hanno reso possibile la realizzazione di questi giardini, testimoniando l’impegno a sostegno di una visione
Cultura del paesaggio Mediterraneo, eccellenza produttiva e salvaguardia del territorio: sono questi i valori che hanno portato alla partnership tra Donnafugata e la Fondazione Radicepura, realtà siciliane foriere di uno sguardo innovatore sulla propria terra. Da questa collaborazione nasce Futuro Anteriore, un giardino che presenta la viticoltura eroica di Pantelleria, con i suoi muretti a secco, i terrazzamenti e la vite ad alberello, patrimonio Unesco in quanto pratica agricola creativa e sostenibile. Un modello produttivo caratterizzato dall’armonia tra natura e lavoro dell’uomo, in un contesto estremo: ventoso, poco piovoso, con terreni in forte pendenza e privo di sorgenti d’acqua. “Con la famiglia Faro condividiamo una visione sostenibile della nostra missione produttiva, – spiegano Josè e Antonio Rallo, titolari di Donnafugata – fondata sulla cura del territorio e su una cultura di impresa consapevole delle nuove sfide: dai cambiamenti climatici all’erosione dei suoli, dalla sostenibilità economica ed ambientale alla tutela del paesaggio ”.
Il festival inaugura domenica 27 giugno con una giornata ricca di appuntamenti. Alle ore 10.00 il fotografo di giardini Matteo Carassale in collaborazione con Gardenia, media partner della manifestazione, sarà protagonista di una classe dedicata a questo tema. Dopo la lezione teorica, i partecipanti si eserciteranno all’interno dei giardini del Festival. Lo scatto migliore di ognuno dei partecipanti verrà pubblicato sulla rivista Gardenia. Alle 11.00 i giovani designerspresenteranno i propri progetti in dialogo con Antonio Perazzi, direttore artistico e Sergio Cumitini, giornalista. Il pomeriggio alle ore 17.00 taglio del nastro alla presenza di Manlio Messina, insieme all’artista siciliano Emilio Isgrò. A seguire visita ai giardini: per l’occasione i paesaggisti protagonisti di questa III edizione saranno le guide d’eccezione che accompagneranno i visitatori alla scoperta dei loro progetti.
A settembre sarà inaugurata “3 appunti” la mostra di restituzione del progetto di ricerca di Renato Leotta nel territorio etneo, sviluppato attraverso una raccolta di note sul paesaggio e la sua tutela. La mostra si snoderà attraverso tre diversi momenti: il primo dedicato al “Real Patrimonio di Sicilia”, considerata la prima legge di tutela del paesaggio del 1745. Questa comprendeva i boschi etnei del Carpineto e le rovine di Taormina indicando un momento precursore dell’idea di patrimonio culturale. Il secondo è riferito alla Posidonia Oceanica dell’area della costa ionica, il fogliame studiato e tradotto in musica. Il percorso si concluderà con gli appunti dalla riserva naturale dell’Isola Lachea, la cui storia sarà narrata attraverso le specie vegetali che la compongono, con la realizzazione di un nuovo erbario.
Il 13 e il 14 settembre si terranno i primi Stati Generali del Vivaismo e Paesaggismo in collaborazione con Coldiretti. Un momento importante di confronto tra il mondo del florovivaismo,del paesaggismo, le amministrazioni pubbliche e l’alta politica che raramente si siedono allo stesso tavolo per parlare di temi cari alla Fondazione Radicepura. Confermata già la presenza di più ministri a partire da Patuanelli e diversi Sindaci sensibili a queste tematiche provenienti da tutta Italia. Un incontro che si concluderà con un documento propositivo per rendere concreta una programmazione e pianificazione dei territori in chiave paesaggistica in stretta collaborazione con le attività produttive legate al mondo del florovivaismo.
Continuano anche in questa edizione i workshop dedicati alla riprogettazione di giardini storici. Nel 2019 protagonista era stato lo spazio del celebre Hotel Timeo di Taormina; quest’anno, al centro della giornata di studio, ci sarà la Villa Belvedere di Acireale, che negli ultimi anni è stata oggetto di interventi e restauri che hanno purtroppo ignorato sia il progetto paesaggistico originale sia la la preziosa collezione botanica custodita nella Villa. Qui la Fondazione Radicepura è già impegnata nella piantumazione di esemplari botanici che arricchiranno la fontana di Aci e Galatea.
A conclusione del Festival Emanuela Rosa-Clot, direttore della rivista Gardenia, assegnerà il premio omonimo – giunto alla terza edizione – al giardino che nel tempo dei 6 mesi si sarà evoluto in maniera armonica, confermando come la manifestazione sia anche un importante laboratorio e terreno di sperimentazione per giovani garden designers che si misurano in un contesto internazionale con i loro lavori.
Sarà possibile prenotare e organizzare attività altamente personalizzate con gli esperti di Radicepura e i partner della manifestazione. Ci sarà un’area didattica dedicata ai bambini, con l’orto della dieta mediterranea, il giardino dei profumi e il labirinto sonoro. Il programma completo e aggiornato degli eventi è disponibile sul sito della manifestazione www.radicepurafestival.com
Si ricorda infine l’impegno della Fondazione Radicepura a sostenere e promuovere un programma culturale e di attività diffuse sul territorio che valorizzano il ruolo sociale dei giardini attraverso la promozione di progetti in armonia con l’uomo e con l’ambiente. Si ricorda l’installazione temporanea – Planta sapiens – appena inaugurata in Piazza dell’Università a Catania. Radicepura, inoltre, sostiene l’ampliamento dell’Orto Botanico dell’università di Palermo nell’ambito del progetto weTree Palermo. Non ultimo il sostegno della Fondazione IEO-CCM, alla quale saranno dedicate una caccia al tesoro e una cena itinerante all’interno dei giardini del parco; infine il supporto ai centri diurni per l’Autismo Autos con i quali la Fondazione Radicepura ha già intrapreso il percorso di Florovivaismo Etico per l’inclusione sociale e lavorativa di ragazzi affetti da neurodiversità.
Il parco, oltre agli interventi dedicati al tema dell’anno, ospiterà alcuni giardini dalle passate edizioni le installazioni progettate da François Abélanet, Giò Forma e Studio Coloco, insieme alle opere frutto delle residenze d’artista di Emilio Isgrò, Alfio Bonanno e Federico Baronello. Si ricordano qui anche le residenze d’artista ospitate dalla Fondazione, tra queste quella di Adrian Paci che nei prossimi mesi presenterà il suo intervento.