Dai Colli all’Adige: in bici sui Colli Euganei tra archeologia, arte e natura
Gli esperti del settore sono concordi nel ritenere che dopo questi mesi di pandemia ci sarà un rinnovato e più ampio interesse per il turismo sostenibile e di prossimità. Avremo, quindi, un’occasione unica per valorizzare risorse e bellezze dei nostri territori, riscoprire le aree interne, i piccoli borghi, vie e cammini “sotto casa”, ma anche per ritornare a una mobilità dolce, fatta di gite a piedi ed escursioni in bicicletta.
In questi mesi primaverili, i Colli Euganei e la campagna della Bassa Padovana sprigionano tutto il loro fascino e la cicloescursione di oggi lungo un tratto dell’Anello ciclabile dei Colli Euganei, adatta a tutta la famiglia, ci condurrà, tra archeologia, arte e natura, da Montegrotto Terme a Torreglia.
Partiamo, quindi, dalla città di Montegrotto Terme il cui nome attuale, assunto solo nel 1934, deriva dal latino Mons Aegrotorum, ossia collina dei malati, un chiaro riferimento alle proprietà curative delle sorgenti di acqua calda note fin dall’antichità. Già i Veneti nel I millennio a.C., infatti, conoscevano bene l’importanza delle acque termali, alle quali era associato il culto di un dio che in epoca romana venne chiamato Aponus. E proprio all’epoca romana risale l’importante area archeologica situata tra viale delle Terme e via degli Scavi, dove sono stati rinvenuti i resti di un’imponente struttura termale costituita da tre grandi vasche-piscine collegate tra di loro da un articolato sistema di canalizzazioni e da altri edifici funzionali all’accoglienza di coloro che usufruivano delle terme.
Adesso saliamo in bici e imbocchiamo l’anello ciclabile in direzione nord: lungo la strada non possiamo fare a meno di ammirare da lontano l’elegante architettura di Villa Draghi – inconfondibile con la sua merlatura a coda di rondine che si ispira al Palazzo Ducale di Venezia – che sorge isolata sul Monte Alto. L’edificio in stile neogotico a pianta quadrata, un singolare esempio di architettura eclettica che richiama lo stile orientale e gotico lagunare, con l’aggiunta di elementi tipicamente medievaleggianti, fu costruito da Pietro Scapin alla metà del 1800 e rappresenta l’ultima testimonianza della civiltà della villa veneta. Il sentiero che conduce al Monte Alto, immerso nel rigoglioso parco di Villa Draghi, è stato da qualche tempo ribattezzato il Sentiero dell’amore e arricchito da alcune targhe che accompagnano i visitatori con i versi di poeti famosi, tra cui Montale e Petrarca.
Riprendiamo il nostro percorso e facciamo tappa al Biotopo di San Daniele, nel comune di Torreglia. Si tratta di una delle ormai rare zone umide dei Colli Euganei ed è costituita da diversi bacini d’acqua artificiali creati in passato per lo scavo dell’argilla che veniva utilizzata nelle vicine fornaci di Monteortone, un tempo attive per la produzione di mattoni e tegole.
Oggi il Biotopo di San Daniele ospita diverse specie floristiche rare e una grande varietà faunistica – pesci, anfibi, rettili e uccelli acquatici – che possono essere facilmente osservate grazie al sistema di passerelle di legno pensili, che consentono di passeggiare a pelo dell’acqua e al di sopra delle aree maggiormente paludose.
Proseguiamo in direzione del comune di Teolo dove incontriamo l’imponente Abbazia di Praglia: un antico monastero benedettino fondato nell’XI secolo per iniziativa della nobile famiglia vicentina dei Maltraversi.
Il complesso è caratterizzato da quattro bellissimi chiostri: doppio o della clausura, quello circondato dalle celle dei monaci, botanico – un tempo destinato alla coltivazione delle piante medicinali, oggi elegante giardino – pensile, collocato al primo piano e caratterizzato da colonne e capitelli finemente lavorati, e rustico. Tra gli ambienti più suggestivi che meritano senz’altro una visita ci sono il refettorio monumentale, che conserva tra le altre cose il magnifico arredo ligneo e una grande “Crocifissione” dipinta da Bartolomeo Montagna alla fine del 400, e la Biblioteca Monumentale Nazionale, che contiene circa 100.000 volumi.
Una volta terminata la visita all’Abbazia di Praglia, ci rimettiamo in viaggio e abbandoniamo il circuito dell’Anello ciclabile per fare una deviazione e raggiungere il borgo di Luvigliano, siamo nuovamente nel comune di Torreglia, e la splendida Villa Vescovi patrimonio del FAI – Fondo Ambiente Italiano, ultima tappa del nostro itinerario.
Fatta costruire nel Cinquecento dal nobile Alvise Cornaro, vescovo di Padova, su progetto dell’architetto veronese Falconetto, e immersa nello stupendo paesaggio dei Colli Euganei, Villa dei Vescovi si sviluppa su pianta quadrata con ampie logge esterne su tre lati che richiamano le antiche ville romane. Proprio nelle logge è possibile ammirare alcuni bellissimi affreschi di panorami realizzati dal pittore fiammingo Lambert Sustris che dialogano in modo spettacolare con l’ambiente esterno, in un’armoniosa e perfetta fusione tra natura, arte e architettura.
Da qui riprendiamo, infine, le nostre bici per tornare al punto di partenza della nostra gita, Montegrotto, percorrendo la pista ciclabile che congiunge Torreglia con la località termale.
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