Un ponte levatoio scende sul fossato e si apre un mondo di meraviglie. Sono i preziosi ambienti di epoche diverse e opere d’arte racchiusi nell’autentico scrigno di poesia che è il Castello di Padernello, maniero quattrocentesco che troneggia nella campagna della Bassa Bresciana. Un tesoro di arte, cultura e storia, ma anche un esempio virtuoso di economia circolare, che è accessibile a tutti, in particolare alle persone sorde e agli udenti segnanti.
Per questo, in alcuni giorni – il 9 febbraio, il 9 marzo, l’11 maggio e l’8 giugno 2019 – il viaggio nel Castello di Padernello è in Lingua dei Segni Italiana. L’operatrice culturale museale Silvia Moretti conduce visite guidate in LIS nel percorso dominato da soffitti affrescati, cucine quattrocentesche, biblioteche, la sala da pranzo di gusto ottocentesco, le riproduzioni fotografiche delle opere del pittore Giacomo Ceruti, le storie antiche che animano questo maniero con il vicino borgo agricolo.
Non solo. È stato riaperto al pubblico per la prima volta lo scorso anno il mastio del Castello di Padernello, torre inaccessibile del maestoso maniero quattrocentesco della Bassa Bresciana che è tornato agli splendori dopo un importante restauro nel 2006 e un progetto pubblico-privato di rigenerazione sociale del luogo. Il mastio, la torre più alta del Castello, da cui ammirare il paesaggio offerto dal borgo agricolo di Padernello e dalla campagna, non era visitabile fino al 2018, quando grazie a nuovi interventi è stato possibile aprirlo al pubblico. In alcuni giorni del nuovo anno, il 16 marzo, il 13 aprile, il 18 maggio e il 15 giugno 2019, la misteriosa torre antica sarà di nuovo al centro di speciali visite guidate. Si potranno così salire le scalette in legno che conducono alla cima, scoprire le storie che animavano questo luogo fin Medioevo, calpestare gli spazi di questa torre in cui gli abitanti del maniero si rifugiavano quando il resto del castello era considerato poco sicuro, e godersi il panorama della bassa bresciana a un punto di vista inedito. Un percorso speciale in uno degli ambienti poco noti del Castello di Padernello, al termine del quale si passeggerà tra le sue stanze che lasciano rivivere uno scorcio di storia dal 400 fino alle epoche più recenti.
E non finisce qui.Iil Castello dell’affascinante Biancamaria Martinengo, la Dama Bianca, fantasma che ogni 10 anni ritorna tra le stanze del suo maniero seguita dalla magia delle lucciole. E riserva luoghi sorprendenti, come il Ponte di San Vigilio, a pochi passi dal maniero, un’opera d’arte in natura realizzata dall’artista Giuliano Mauri in rami di castagno intrecciati tra loro.  Diventa dunque il contesto ideale per bambini e bambine dai 6 ai 14 anni, che ogni prima domenica pomeriggio del mese diventano protagonisti di coinvolgenti percorsi tematici e divertenti laboratori didattici. Domenica 3 e 5 maggio 2019 possono partecipare al percorso “A caccia di espressioni!” imparando a riconoscere nell’arte le espressioni del volto umano. Il 3 marzo c’è il laboratorio di contaminazione sensoriale dal titolo “Disegna… i suoni del Castello!”: una caccia al tesoro ascoltando e disegnando i suoni per scoprire le stanze del maniero da nuovi punti di vista. Il 7 aprile, il 2 giugno e il 6 ottobre 2019, su ispirazione dei “Codici Acquatici” realizzati nel 1981 da Giuliano Mauri lungo il fiume Adda, i bambini creeranno il loro originale “alfabeto naturale”, trasformando piccoli legnetti uniti tra loro in grafemi e ideogrammi. Il laboratorio dedicato alla “Leggenda della Dama Bianca” si terrà, infine, l’8 settembre: i piccoli scopriranno il profondo significato delle narrazioni tradizionali attraverso la storia del fantasma di Biancamaria Martinengo.

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